Il mercato immobiliare italiano continua a mostrare segnali di ripresa, sostenuti da un crescente interesse per l’acquisto della casa, anche se i prezzi non hanno ancora raggiunto i livelli pre-crisi. Secondo un’analisi di Tecnocasa, i dati delle agenzie del gruppo rivelano un aumento dell'interesse da parte degli italiani verso l'immobile, un segnale positivo per il mercato che si riflette nelle transazioni immobiliari registrate nel 2016. Quest’anno si è chiuso con una crescita delle compravendite residenziali del 18,9%, confermando il buon andamento del settore. Inoltre, tra le grandi città italiane, Bologna, Genova, Milano, Torino e Verona hanno registrato un incremento superiore alla media nazionale, segno che alcune piazze si stanno distinguendo per dinamismo.
I prezzi immobiliari
Per quanto riguarda i prezzi, nonostante la ripresa delle transazioni, i valori immobiliari continuano a diminuire, anche se con ritmi meno accentuati rispetto ai periodi precedenti. Nel secondo semestre del 2016, i prezzi hanno subito una flessione dello 0,8% nelle grandi città, dell’1,9% nei capoluoghi di provincia e dell’1,2% nell’hinterland delle grandi città. Questa riduzione è sintomo di un mercato ancora in fase di aggiustamento, ma i segnali di stabilizzazione stanno emergendo, con una minore intensità nella discesa dei valori immobiliari. La flessione dei prezzi, pur mantenendosi, sembra offrire opportunità per acquirenti e investitori che, finalmente, stanno vedendo il mercato come un’opportunità interessante, piuttosto che come un rischio.
La preferenza per il trilocale
Passando alle tipologie abitative più richieste, il trilocale continua a essere la scelta preferita degli acquirenti nelle grandi città italiane, con il 40,5% degli acquisti che riguarda questa tipologia. I trilocali sono infatti considerati una soluzione ideale per molte famiglie e giovani coppie, che cercano uno spazio sufficiente per vivere comodamente, ma senza affrontare i costi elevati di immobili più grandi. Seguono i quadrilocali, che rappresentano il 24,5% delle transazioni. Questa tendenza suggerisce che, quando i prezzi sono più accessibili, i potenziali acquirenti tendono a optare per appartamenti di taglio maggiore, in grado di soddisfare esigenze a lungo termine, come una crescita familiare o l’ospitalità di amici e parenti.
Anche la domanda di nuovi appartamenti sta riprendendo, ma solo quando i prezzi vengono rivisti al ribasso. Questo fenomeno può essere interpretato come una reazione del mercato a una maggiore attenzione al rapporto qualità-prezzo da parte degli acquirenti, che ora sono disposti a investire in nuove costruzioni, ma solo se i prezzi sono più accessibili rispetto al passato.
Disponibilità di spesa
Per quanto riguarda la disponibilità di spesa, la fascia di prezzo più gettonata nelle grandi città è quella fino a 250.000 euro, che attrae una larga fetta di acquirenti. Questa fascia risulta essere quella più in linea con le esigenze economiche della maggior parte degli italiani, che puntano a soluzioni abitative sostenibili e convenienti, ma comunque di qualità. Nelle altre realtà urbane, la fascia preferita si sposta verso i 120.000 euro, un importo che riflette un mercato ancora più contenuto, ma comunque attivo.
Inoltre, si sta assistendo a una crescente presenza di acquirenti orientati all’investimento. La componente ad uso investimento è in aumento, in parte grazie all’attrattiva dei rendimenti che l’immobiliare continua a offrire, con un tasso di rendimento annuo lordo che si attesta al 4,8%. Questo dato testimonia la fiducia degli investitori nel mattone, che continua a essere considerato una delle forme più sicure di investimento, soprattutto in un periodo di tassi di interesse bassi e incertezze economiche.