Stando a quanto si legge nel Rapporto immobiliare dell'Agenzia delle Entrate e dell'Abi per il settore residenziale, nel corso del 2015 il mercato immobiliare delle abitazioni, “dopo la lunga e ripida discesa osservata dal 2007, sembra essere tornato su un sentiero di crescita, confermando e superando (del 6,5%) il dato positivo dell'anno precedente (421.000)”.
Andamento dell’Indice affordability
Il risultato positivo riscontrato sopra è inoltre abbinato ad altri indicatori di supporto. Nella fattispecie, sempre nel 2015 l'indice di affordability elaborato dall’Abi (ovvero, l’indice che misura la possibilità delle famiglie di comprare casa indebitandosi) ha proseguito il suo sviluppo positivo, con un miglioramento rilevante che, nel corso del secondo semestre dell'anno, lo ha condotto a un nuovo massimo storico. Secondo le proiezioni fornite, alla fine del primo trimestre del 2016 l’indicatore sarebbe ulteriormente migliorato all'11,9%.
I dati delle compravendite
Detto ciò, e ricordando che “il mercato mostra comunque ancora livelli lievemente inferiori a quelli della fine degli anni '80”, il dossier sottolinea anche come “il dato del 2015 consolida comunque il trend positivo riscontrato già nel 2014, segnando un inequivocabile segnale di ripresa. Se, infatti, la crescita registrata nel 2014 era in realtà influenzata dagli effetti che ha avuto sul mercato l'entrata in vigore, dal 1° gennaio 2014, del nuovo regime delle imposte di registro, ipotecaria e catastale applicabile agli atti di trasferimento a titolo oneroso di diritti immobiliare - spiega lo studio - il dato del 2015 rappresenta un dato di crescita tout court (+6,5%)”.
Come sono andati i tassi di interesse
Tra le varie determinanti che hanno permesso tale ripresa, il rapporto individua quattro fattori. “In primo luogo, dal fatto che per un bene d'uso come l'abitazione è inevitabile che oltre certi livelli è difficile scendere, in quanto le necessità alla base dell'acquisto, per quanto rinviabile, imporranno, prima o poi, la realizzazione dell'acquisto medesimo”.
“In secondo luogo” – prosegue il dossier – “la complessiva congiuntura economica inizia a dare segnali, seppure non esaltanti, di ripresa che si riflettono, in particolare, sui diversi indicatori che misurano la fiducia delle famiglie”. Ulteriormente, e non certo irrilevante, il fatto che “i tassi di interesse sono diminuiti ed il credito delle banche è aumentato”. In particolare, i dati contenuti nel dossier manifestano che nel 2015 gli acquisti effettuati con mutuo ipotecario sono aumentati del 19,5% e il tasso di interesse medio (calcolato sulla prima rata) si è ridotto di 0,65 punti percentuali attestandosi al 2,75% in media nel 2015.
Come ultimo elemento in grado di determinare la positiva ripresa del comparto, il report afferma che “l'ulteriore flessione dei prezzi delle abitazioni, seppure avvenuta nel corso del 2015 a tassi inferiori rispetto agli anni precedenti, disincentiva il rinvio all'acquisto potendo essere percepita dai potenziali acquirenti come una condizione da non perdere per la previsione di una ripresa anche dal lato dei prezzi e questo induce ad una maggiore propensione all'acquisto”.