Negli ultimi mesi, gli sforzi delle autorità cinesi per contenere l’aumento dei prezzi e frenare la speculazione nel settore immobiliare sembrano aver dato risultati tangibili. A Pechino, ma anche in altre grandi città come Shenzhen, Shanghai e Guangzhou, il mercato ha mostrato segni di rallentamento, evidenziati particolarmente nel mese di ottobre, un periodo tradizionalmente favorevole per il settore immobiliare in Cina.
Un settembre-ottobre insolito per il mercato immobiliare cinese
Di norma, i mesi di settembre e ottobre sono noti come “la stagione d’oro” del settore immobiliare cinese, con una forte crescita delle transazioni e picchi annuali nelle vendite. Tuttavia, secondo il rapporto della China Index Academy, i numeri di quest’anno raccontano una storia diversa: a Pechino, sono stati venduti solo 7.000 metri quadrati di proprietà immobiliari tra il 1° e il 6 ottobre, una riduzione del 19% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. A Shenzhen, città tecnologica di punta della Cina, il volume delle transazioni è crollato di ben il 49% su base annua.
Le quattro principali metropoli cinesi, Pechino, Shanghai, Guangzhou e Shenzhen, hanno registrato un incremento complessivo del 39,5% del volume delle transazioni rispetto al periodo corrispondente del 2022. Questa crescita è dovuta in larga parte alle performance straordinarie di Shanghai e Guangzhou, dove le vendite sono aumentate rispettivamente del 271% e del 40%, con 60.400 metri quadrati venduti a Shanghai e 59.600 metri quadrati a Guangzhou.
Al contrario, nelle città di terzo livello – le città meno urbanizzate e con economie meno sviluppate – le vendite immobiliari sono diminuite drasticamente, segnando un calo del 51,5% su base annua. Questa disparità regionale riflette le differenze nelle dinamiche economiche locali e nella capacità di attrarre acquirenti.
Politiche restrittive: Obiettivi e risultati
Le politiche attuate dal governo cinese mirano a stabilizzare il mercato, contrastando la speculazione immobiliare e limitando l’aumento dei prezzi per rendere le abitazioni più accessibili alla popolazione. Una delle misure chiave è stata l’introduzione di severe restrizioni sui mutui e sugli acquisti immobiliari, per disincentivare gli investitori e scoraggiare l’acquisto multiplo di proprietà come forma di investimento piuttosto che di utilizzo residenziale.
Secondo Yan Yuejin, direttore della ricerca dell’E-house China R&D Institute, il calo delle transazioni a Pechino non è sintomo di una domanda insufficiente, ma è una conseguenza positiva delle politiche restrittive che stanno gradualmente stabilizzando il mercato. Queste misure hanno avuto come effetto principale la limitazione dell’accesso al credito per gli acquirenti speculativi, contribuendo a moderare i prezzi.
Zhang Dawei, analista capo presso la Centaline Property Agency, ha evidenziato che, nonostante in molte città i prezzi delle case continuino a salire, si stanno osservando i primi segnali di rallentamento nei principali centri urbani come Pechino, Shanghai, Shenzhen e Hangzhou. L’analista ha anche sottolineato che alcune delle città maggiori stanno entrando in una fase in cui l’offerta di nuove unità abitative supera la domanda, un fattore che potrebbe contribuire a stabilizzare ulteriormente i prezzi.
L’impatto sulle città di terzo livello e le differenze regionali
L'andamento negativo delle transazioni nelle città di terzo livello rappresenta una sfida importante per l’equilibrio del mercato immobiliare cinese. Queste aree, meno urbanizzate e con economie più fragili, non beneficiano dello stesso livello di domanda e di investimenti interni che caratterizza le grandi metropoli. Di conseguenza, le città di terzo livello risentono maggiormente delle restrizioni imposte sui mutui e delle politiche contro la speculazione, poiché i potenziali acquirenti spesso non dispongono della stessa solidità finanziaria dei cittadini delle metropoli.
Prospettive future: stabilità o nuove sfide?
L’attuale scenario suggerisce che il governo cinese sembra orientato a mantenere un approccio rigoroso, ma equilibrato, per evitare una bolla immobiliare e ridurre i rischi di instabilità finanziaria a lungo termine. Il rallentamento delle vendite, specie nelle aree più centrali di Pechino e nelle città a crescita rapida come Shenzhen, dimostra che le misure hanno già inciso positivamente sul mercato.
Tuttavia, l’evoluzione del mercato immobiliare cinese rimane legata a variabili economiche e politiche, tra cui le politiche monetarie, l’accesso al credito e la crescita delle infrastrutture nelle città minori. Il bilancio tra crescita sostenibile e accessibilità delle abitazioni resterà una sfida per la Cina nei prossimi anni, in particolare se il governo intende favorire una ripresa economica bilanciata senza compromettere la stabilità del settore.