Negli scorsi giorni il presidente nazionale Fiaip, Paolo Righi, ha affermato che “per migliorare e rafforzare le prospettive di crescita sono necessarie nuove misure per l’immobiliare”. Dichiarazioni registrate a margine della pubblicazione della nota mensile dell’Istat, secondo la quale “l’economia italiana accelera sostenuta da una crescita diffusa tra i settori produttivi e dall’aumento dell’occupazione”.
Dunque, notizie positive. Anche se, in realtà, la Fiaip ritiene più opportuno concentrarsi sulla necessità di approvare nuove misure per il mercato immobiliare, un settore che non può che ritenersi strategico per l’economia nazionale. “Nonostante l’evidente consolidamento, la nostra ripresa resta fragile e l’Italia continua ad essere il fanalino di coda della crescita tra i grandi Paesi europei: in particolar modo per il comparto immobiliare” – afferma una nota della Federazione, per poi porre l’accento sul fatto che la carenza di politiche mirate e di misure strutturali di lungo termine per l’immobiliare, unitamente alla debolezza dei consumi, hanno effetti sulla crescita complessiva dell’economia nazionale.
Su base statistica, Fiaip ricorda inoltre come “rispetto al passato è ancora enorme la diminuzione del valore delle costruzioni, così come fotografato dall’Istat (-0,4% rispetto al trimestre precedente). Un dato pesante se si considera che il settore immobiliare e l’edilizia hanno perso negli ultimi anni oltre 800mila posti di lavoro e i recenti esecutivi hanno rinunciato a un intervento complessivo e di sistema per il nostro comparto”.
Nelle sue dichiarazioni, Righi si sofferma infine sul fatto che “permangono forti elementi di incertezza legati alla finanza pubblica e l’aumento dell’indebitamento rischia di provocare un ulteriore incremento del debito pubblico. L’Italia è ancora l’unico Paese dell’area Euro con i valori dei prezzi degli immobili in discesa, rispetto a una crescita media del 4% in Europa. Oggi si vive una fase di recupero, ma piena di incertezze, che non segna una vera ripresa per le imprese e i professionisti del settore, sebbene vi sia una seppur minima crescita nei servizi (+0,6%) guidata dalle attività immobiliari, professionali e di supporto alle imprese”.
Insomma, l’economia italiana è in ripresa, ma non basta: per non annullare l’accelerazione e rafforzare il potenziale, è necessario mettere in campo nuove misure di sostegno all’immobiliare tricolore.