Nonostante le sfide causate dalla Brexit, il mercato immobiliare corporate di Londra si conferma uno dei principali punti di riferimento in Europa, continuando a richiamare l’interesse degli investitori internazionali anche nel 2018. Le prospettive di crescita per questo segmento rimangono elevate, grazie a fattori strutturali che mantengono Londra tra le capitali economiche globali. Sebbene la Brexit abbia in parte intaccato la fiducia degli investitori, l’effetto di questo evento si è attenuato nel secondo semestre del 2017, consentendo a Londra di registrare flussi di investimento in crescita rispetto ai primi segnali negativi post-referendum.
Londra e la ripresa del settore immobiliare corporate
Dopo il referendum del 2016, l’incertezza politica e la preoccupazione per le future relazioni economiche tra Regno Unito e Unione Europea hanno causato un brusco calo degli investimenti immobiliari nel Regno Unito, registrando una riduzione del 34,5% in un solo anno. Tuttavia, a partire dalla seconda metà del 2017, molti investitori sono tornati a scommettere sul mercato londinese, attratti da alcune delle caratteristiche uniche della città, come la stabilità normativa e l’alta qualità delle infrastrutture.
Londra ha chiuso il 2017 con volumi d’investimento immobiliari corporate pari a circa 32,5 miliardi di euro, posizionandosi ancora una volta come il mercato immobiliare più rilevante in Europa. Ciò è stato possibile grazie all’ingresso di nuovi investitori, molti dei quali provenienti da paesi asiatici, come la Cina e Singapore, in cerca di asset immobiliari di alta qualità e di ritorni stabili. Nonostante l’incertezza legata alla Brexit, Londra continua a rappresentare una destinazione privilegiata, e i segnali di ripresa del 2017 alimentano aspettative positive per il 2018.
Effetti della Brexit e il futuro del mercato immobiliare UK
Gli analisti rimangono comunque cauti nel valutare le prospettive a lungo termine del mercato immobiliare britannico. La Brexit potrebbe infatti lasciare effetti duraturi, in particolare se gli accordi bilaterali tra Regno Unito e Unione Europea dovessero tardare. La mancanza di chiarezza sugli accordi commerciali futuri, infatti, potrebbe frenare ulteriori investimenti, rendendo Londra meno competitiva rispetto ad altre città europee come Francoforte e Parigi.
Tuttavia, molti investitori stranieri vedono la Brexit come un’opportunità, approfittando della svalutazione della sterlina per acquistare immobili a prezzi inferiori rispetto al passato. Ciò ha in parte bilanciato la perdita di fiducia e ha consentito al mercato londinese di mantenere un buon livello di attrattività, sebbene gli effetti della Brexit siano una variabile di rischio ancora in evoluzione.
Germania e paesi dell’Est Europa: destinazioni in crescita
Mentre Londra continua a trainare il segmento corporate europeo, anche altre regioni stanno beneficiando della situazione incerta del Regno Unito. La Germania, ad esempio, è riuscita ad attirare nuovi investimenti grazie alla stabilità economica e alla reputazione di mercato sicuro. Berlino, Francoforte e Monaco hanno registrato volumi di investimento in aumento nel primo trimestre del 2017, mantenendo livelli costanti anche nel resto dell’anno. Sebbene queste città non abbiano superato i volumi di Londra, il loro posizionamento come hub finanziari alternativi in Europa è stato rafforzato dalla Brexit.
Anche i Paesi dell’Est Europa stanno vivendo un periodo di crescita, con capitali in arrivo in città come Varsavia e Praga, che offrono opportunità di investimento a costi inferiori e con prospettive di rendimento elevate. Il costo relativamente basso degli immobili e la crescita economica di queste nazioni attraggono sempre più investitori in cerca di alternative ai mercati più costosi dell’Europa occidentale.
Tipologie di immobili in crescita: logistica, industriali e hotel
Oltre al settore uffici, nel 2017 si sono osservati significativi investimenti in altri settori dell’immobiliare corporate. In particolare, il comparto della logistica e degli immobili industriali ha riscosso un forte interesse, grazie alla crescente domanda di strutture di stoccaggio e distribuzione alimentata dall’espansione dell’e-commerce. Nei primi nove mesi del 2017, questo segmento ha raccolto il 25% del capitale totale investito in Europa, con ottime prospettive anche per il 2018.
Anche il settore alberghiero ha mostrato segnali di crescita, rappresentando oltre il 7% del totale investito. Gli investitori sono attratti dalle opportunità di guadagno offerte dal turismo e dai flussi internazionali di visitatori, che continuano a crescere nelle principali destinazioni europee. Infine, si osserva una crescente attenzione verso il residential housing e lo student housing, tipologie di immobili che rispondono alle esigenze di una popolazione giovane e dinamica, e che rappresentano una buona opportunità di investimento a lungo termine.