L’Ufficio studi di Tecnocasa ha diramato un nuovo report nel quale analizza la disponibilità di spesa per l’acquisto della casa a gennaio 2020.
Ebbene, secondo il report dell’agenzia immobiliare, la maggiore concentrazione della disponibilità di spesa si può rilevare ancora nella fascia più bassa, con il range sotto i 120 mila euro che assorbe il 26,3 per cento della disponibilità totale.
Per quanto concerne le altre fasce, il 23,8 per cento della disponibilità si inserisce nella fascia tra i 120 e i 169 mila euro, e poi il 22,2 per cento il range tra 170 e 249 mila euro.
Passando poi all’analisi di quanto avviene nelle grandi città, a Roma e Milano la maggioranza delle richieste riguarda immobili che hanno un valore compreso tra 250 e 349 mila euro. A Roma la quota si è attestata al 24,1 per cento, mentre a Milano è del 24,2 per cento. A Milano la percentuale di coloro che desiderano spendere per una proprietà immobiliare più di 250 mila euro è passata, in soli sei mesi, dal 50,8 per cento al 54,2 per cento.
Giungendo a Firenze, qui la maggiore concentrazione è nella fascia tra i 170 e i 249 mila euro, con il 36,4 per cento. A Bologna e Bari incide invece maggiormente la fascia di spesa compresa tra i 120 e i 169 mila euro, rispettivamente con il 31,2 e il 29,1 per cento.
Infine, nelle altre grandi città, come Genova, Napoli, Palermo, Torino e Verona, la disponibilità di spesa rimane concentrata nella fascia di spesa più bassa, quella fino a 120 mila euro.
Mercato in stabilità
Contemporaneamente alle elaborazioni di Tecnocasa emergono anche le ultime dichiarazioni dell’Osservatorio di Immobiliare.it e Mioaffitto.it, che ha analizzato l’andamento del settore degli affitti nei sei mesi dal settembre 2019 al febbraio 2020.
Ebbene, da quanto emerge dallo studio appare chiara una stabilizzazione del mercato immobiliare italiano. A Milano, che rimane un caso unico, e la città più cara con una media di quasi 1.300 euro di affitto per un bilocale da 65 metri quadri, l’incremento dei canoni c’è, ma ha frenato.
Gli altri grandi capoluoghi di regione si trovano invece in un momento di sostanziale stabilità. I prezzi in sei mesi sono rimasti praticamente fermi, con una perdita dell’1,4 per cento, così come rimane invariata la domanda, in incremento dello 0,8 per cento. Risulta più evidente il calo dell’offerta, che è scesa del 2,1 per cento. I canoni di locazione rimangono invece ancora ben distanti da quelli richiesti nel caso unico milanese. Nei grandi capoluoghi infatti, per un appartamento bilocale da 65 metri quadri, la spesa media mensile è pari a 842 euro.
Con un rapido richiamo di quanto avviene nei capoluoghi regionali più piccoli, evidenziamo come il mercato stia tenendo, ma rimanga fermo, apparendo così ancora lontano da una situazione di ripresa. In queste aree il canone medio richiesto è di 456 euro al mese, molto distante rispetto al livello che finora si è visto nelle grandi città, nonostante negli ultimi sei mesi abbia guadagnato tre punti percentuali.
Rimangono tuttavia congelate sulle soglie già note le domande e le offerte. Entrambe sono cresciute in maniera molto lieve, con un incremento dello 0,3 per cento.
È evidente che la grave crisi determinata dalla pandemia da coronavirus finirà con il far sentire il suo peso anche nel mercato immobiliare. Rimane dunque di interesse cercare di scorgere in che modo si evolverà il settore nel corso dei prossimi mesi, nella speranza che il rallentamento prevedibile delle attività possa essere riassorbito rapidamente quando si ritroverà una condizione di migliore serenità.