Immobiliare corporate Italia, buon bilancio finale del 2017

Il mercato immobiliare corporate italiano ha vissuto un periodo di forte crescita e rinnovato interesse nel 2017, in continuità con la ripresa del 2017, sostenuta da un contesto macroeconomico favorevole e da politiche monetarie espansive della Banca Centrale Europea. Questo clima ha favorito una crescita significativa degli investimenti, che nel 2017 hanno raggiunto un valore record di 11 miliardi di euro, superando i livelli pre-crisi del 2007. L’incremento rispetto al 2016 è stato del 20%, secondo il dossier di Nomisma, con una maggiore incidenza dell'Italia sul totale degli investimenti europei, passata dal 3,6% al 3,8%. Nel 2017, la crescita ha continuato a coinvolgere vari segmenti, dall’ufficio alla logistica, confermando l’interesse sia di investitori locali che internazionali.

Investimenti record e interesse straniero

Il 2017 è stato un anno di svolta per l’immobiliare corporate italiano, con un afflusso di capitali provenienti soprattutto dall’estero, che ha continuato a sostenere la ripresa anche nel 2018. Gli investitori stranieri hanno rappresentato circa il 70% degli investimenti totali, una percentuale elevata che testimonia il rinnovato appeal del mercato italiano per i capitali internazionali. Secondo Nomisma, l’ammontare complessivo degli investimenti esteri in Italia ha raggiunto i 7,6 miliardi di euro, con un saldo positivo di oltre 4 miliardi al netto dei disinvestimenti. Questo afflusso di capitali ha contribuito a rafforzare settori strategici e a sostenere progetti di sviluppo urbano nelle principali città italiane.

La distribuzione degli investimenti per settore

Il mercato immobiliare corporate italiano del 2017 ha visto una forte concentrazione di investimenti in alcuni settori specifici. Secondo i dati di Nomisma, il terziario e il commerciale hanno continuato a rappresentare le quote principali degli impieghi, rispettivamente con il 39% (pari a 4,3 miliardi di euro) e il 22% (2,4 miliardi di euro). L’ufficio ha continuato a guidare il settore immobiliare corporate, soprattutto a Milano, dove la domanda di spazi moderni e tecnologicamente avanzati ha alimentato una vivace attività di sviluppo e riqualificazione.

Allo stesso tempo, il settore della logistica ha registrato un forte incremento, con un’incidenza passata dal 6% del 2016 al 12% del 2017, e con un’ulteriore crescita nel 2018. Questa tendenza è stata alimentata dal boom dell’e-commerce e dalla necessità di spazi logistici moderni e ben collegati, soprattutto nel Nord Italia. Le aree di Milano-Bologna-Verona sono diventate centri nevralgici per la logistica, grazie alla loro posizione strategica e alle infrastrutture ben sviluppate.

In crescita anche gli investimenti in asset alternativi, che a fine 2017 hanno rappresentato il 27% del totale degli impieghi. Tra questi, gli hotel hanno guadagnato particolare rilevanza, con un’incidenza del 12% sul totale degli investimenti immobiliari corporate, per un valore di circa 1,3 miliardi di euro. Questo segmento, favorito dalla crescita del settore turistico, si è dimostrato molto attrattivo per investitori interessati a sviluppi turistici di lungo termine.

Milano e Roma: due dinamiche di investimento diverse

Dal punto di vista della distribuzione territoriale degli investimenti, Milano e Roma hanno mostrato andamenti divergenti. Milano si è affermata come il principale polo di attrazione per gli investitori nel settore corporate, con un incremento degli investimenti pari al 14,5% tra il 2016 e il 2017. La città ha beneficiato di importanti progetti di riqualificazione e di nuovi sviluppi urbani, come quelli nelle aree di Porta Nuova e CityLife, che hanno contribuito a rafforzare l'immagine di Milano come capitale finanziaria e innovativa del Paese. L'alta domanda di uffici moderni e tecnologicamente avanzati ha continuato a sostenere il mercato degli affitti commerciali, spingendo al rialzo i canoni di locazione nelle zone più richieste.

Roma, d’altra parte, ha mostrato segnali di maggiore difficoltà nel mantenere una crescita stabile. Nonostante l’interesse di investitori nazionali e internazionali, la capitale ha registrato un calo del 10,7% negli investimenti immobiliari corporate nel 2017. Questo risultato riflette una domanda frammentata e un'infrastruttura urbana meno dinamica rispetto a quella di Milano. Tuttavia, alcune aree centrali e periferiche di Roma continuano ad attrarre progetti di ristrutturazione e riqualificazione, con un potenziale di crescita che potrebbe concretizzarsi nei prossimi anni.

Trend di crescita e prospettive future

Le previsioni per il settore immobiliare corporate in Italia nel 2018 sono ottimiste, con un trend di crescita che dovrebbe proseguire grazie alla domanda sempre più diversificata e alle nuove tecnologie. La digitalizzazione e la sostenibilità ambientale avranno un ruolo chiave nel ridefinire le esigenze degli spazi aziendali e commerciali, incentivando lo sviluppo di immobili tecnologicamente avanzati e a basso impatto ambientale. La logistica continuerà a essere un settore trainante, alimentata dalla crescita dell'e-commerce e dall'espansione delle reti di distribuzione last-mile, fondamentali per il rapido soddisfacimento della domanda online.

Sul fronte degli investimenti retail, gli operatori dovranno affrontare la sfida di trasformare i centri commerciali in spazi più esperienziali, integrando servizi e attività di intrattenimento per competere con il boom degli acquisti online. Questo richiederà una riqualificazione strategica degli spazi commerciali, con un approccio più orientato all’esperienza del cliente.

In conclusione, l’immobiliare corporate in Italia nel 2017 si è posizionato come un mercato dinamico e interessante per gli investitori, sostenuto dalla crescita del terziario, della logistica e degli asset alternativi come gli hotel. Milano ha continuato a trainare la crescita, mentre Roma e altre città italiane lavorano per attrarre nuovi investimenti e progetti di sviluppo urbano. La continuità del trend positivo dipenderà dalla stabilità economica e dalle politiche monetarie europee, oltre che dalla capacità del mercato italiano di rispondere ai cambiamenti strutturali del settore. Il 2018, quindi, rappresenta un periodo di consolidamento, con il mercato immobiliare corporate italiano che si prepara a un futuro orientato all’innovazione e alla sostenibilità.