Il dossier trimestrale dell’Agenzia delle Entrate, aggiornato a dicembre 2016 e relativo al terzo trimestre, fornisce uno sguardo dettagliato sull’evoluzione delle compravendite immobiliari in Italia, offrendo un quadro dei dati suddivisi per macroaree e per tipologia di comune. Le informazioni rivelano un aumento generalizzato delle transazioni immobiliari su tutto il territorio, sebbene con un lieve rallentamento rispetto al trimestre precedente.
Nord Italia: la crescita continua
Come evidenziato nel dossier, il Nord si conferma l’area con la crescita più significativa. Durante il terzo trimestre del 2016, le compravendite immobiliari nel Nord Italia sono aumentate del 22,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questo risultato è di poco inferiore rispetto al secondo trimestre dell’anno, ma rimane comunque impressionante, considerando che le regioni settentrionali rappresentano oltre la metà del mercato immobiliare italiano. La costante espansione nel Nord si può attribuire a vari fattori:
- Dinamismo economico: Il Nord ha una base economica più solida rispetto alle altre aree, con un mercato del lavoro più stabile e maggiore disponibilità di credito.
- Interesse degli investitori: Le città settentrionali, come Milano, Bologna e Torino, continuano a suscitare grande interesse sia per investitori nazionali che stranieri.
Questi fattori hanno contribuito a mantenere una domanda solida per gli immobili residenziali e commerciali, sostenendo il mercato nonostante l’andamento altalenante dell’economia italiana.
Centro Italia: crescita in rallentamento
Al Centro Italia, la crescita delle compravendite è stata del 15,2% nel terzo trimestre, in calo rispetto al +20,7% del trimestre precedente. Questo rallentamento riflette una diminuzione della domanda in alcune aree specifiche, pur mantenendo un andamento positivo. La crescita delle transazioni al Centro è in linea con la dinamica nazionale, ma vi sono alcune caratteristiche che emergono:
- Ribilanciamento dell’offerta: Molti immobili residenziali e commerciali rimasti invenduti negli anni precedenti stanno tornando sul mercato, provocando una moderata riduzione dei prezzi.
- Domanda sostenuta nelle grandi città: Roma e Firenze rimangono i centri principali, ma anche altre città minori iniziano a beneficiare della ripresa del mercato.
Il Centro Italia, pur mostrando segnali di rallentamento, sembra avviato verso una stabilizzazione del mercato immobiliare.
Sud Italia: rallentamento significativo
Il Sud ha registrato una crescita delle compravendite del 10,0% nel terzo trimestre del 2016, in calo rispetto al 20,8% del secondo trimestre. Questo rallentamento è in parte dovuto a una diminuita capacità di spesa e a un’offerta immobiliare che stenta a soddisfare le esigenze dei compratori, spesso più orientati verso l’affitto a causa della difficoltà di accesso al credito. Altri fattori che hanno inciso sono:
- Situazione economica incerta: L’economia del Sud Italia è meno dinamica rispetto al Nord e al Centro, influenzando negativamente le possibilità di acquisto.
- Maggior peso dell’affitto: Nelle aree meridionali, la domanda di abitazioni si è orientata maggiormente verso il mercato degli affitti, lasciando il segmento delle compravendite con una domanda più debole.
Comuni capoluogo e non capoluogo: trend a confronto
Un altro aspetto interessante evidenziato dal dossier è la distinzione tra comuni capoluogo e comuni non capoluogo. Contrariamente a quanto osservato nei trimestri precedenti, le compravendite sono cresciute più rapidamente nei comuni non capoluogo, sia a livello nazionale (+17,9%) che nelle aree centrali e meridionali. Questa tendenza può essere spiegata da diversi fattori:
- Prezzi più accessibili nei comuni non capoluogo: L’aumento della domanda nelle città minori è dovuto anche ai prezzi degli immobili più convenienti, che rendono più accessibile l’acquisto.
- Ripresa dell’interesse per i piccoli centri: Molti compratori, in cerca di tranquillità e minor costo della vita, stanno optando per le aree meno centrali, dove gli immobili spesso offrono una qualità abitativa maggiore a prezzi inferiori.
Nel Nord Italia, tuttavia, i comuni capoluogo hanno mantenuto una lieve preminenza nelle transazioni, con un incremento di circa un punto percentuale rispetto ai comuni non capoluogo.
Dati assoluti delle transazioni nel terzo trimestre 2016
In termini assoluti, le compravendite nei comuni capoluogo sono state pari a 41.582 unità nel terzo trimestre 2016. Questi dati risultano inferiori rispetto al secondo trimestre, che ha registrato 49.786 transazioni, e superiori rispetto al primo trimestre, con 40.102 unità vendute. Per quanto riguarda i comuni non capoluogo, le vendite sono state pari a 81.828 unità nel terzo trimestre, rispetto alle 93.459 unità del secondo trimestre e alle 75.032 unità del primo.
Complessivamente, le compravendite del terzo trimestre 2016 ammontano a 123.410 unità, rispetto alle 143.245 unità del secondo trimestre e alle 115.135 unità del primo trimestre. Il calo rispetto al trimestre precedente indica una leggera flessione del mercato, pur mantenendo un solido incremento rispetto all’anno precedente.
Considerazioni finali
Il quadro tracciato dall’Agenzia delle Entrate evidenzia una ripresa del mercato immobiliare, pur con rallentamenti e differenze significative tra le diverse macroaree del Paese. La forza economica del Nord e la sua stabilità occupazionale continuano a sostenere la crescita delle transazioni immobiliari, mentre il Centro e il Sud devono fare i conti con una ripresa più fragile e disomogenea.
Questi dati offrono un’indicazione importante per gli investitori e i potenziali acquirenti, mostrando come il mercato immobiliare sia caratterizzato da dinamiche specifiche per area geografica e tipologia di comune. Il calo del mercato immobiliare rispetto al trimestre precedente potrebbe indicare un assestamento, rendendo questa fase particolarmente interessante per chi desidera investire in città in crescita o in aree con prezzi ancora competitivi.