Il patrimonio immobiliare pubblico è vastissimo e quello che si conosce è solo una piccola percentuale: per fornire un’idea più precisa Scenari Immobiliari ha analizzato regioni e capoluoghi registrando uffici, immobili residenziali, strutture commerciali, beni strumentali etc. Secondo questa recente stima elaborata da Scenari Immobiliari il valore attuale dei beni pubblici ammonterebbe a più di 70 miliardi di euro, suddivisi tra le Regioni (15 miliardi circa) e le Asl (quasi 55 miliardi). Tra le prime le più ricche sarebbero la Lombardia e la Valle d’Aosta, quella con meno disponibilità il Molise. Spettano ai capoluoghi circa 37 miliardi (concentrati in maggior misura a Roma, Torino e Genova): si tratta soprattutto di case e beni strumentali, tra cui immobili di interesse storico-artistico e Demanio militare. A livello comunale, a disporre del portafoglio immobiliare più esiguo sarebbe Campobasso. Lo studio in esame ha anche evidenziato l’andamento delle vendite dei beni pubblici in Europa: è stata a tal proposito rilevata una forte accelerazione dal 2006 al 2008, seguita da un periodo di rallentamento a partire dal 2009. La maggior parte delle vendite è destinata alla Germania. Secondo Scenari Immobiliari si può prevedere un nuovo incremento delle vendite nei prossimi anni, con un’influenza notevole sul mercato immobiliare. Un apposito convegno, tenutosi a Roma, intitolato emblematicamente “Sciogliere l’iceberg: il punto sui processi di valorizzazione dei patrimoni pubblici”, ha illustrato nel dettaglio questi dati, ponendosi come obiettivo primario la valorizzazione di questa ingente realtà patrimoniale. Con i tanti edifici pubblici inutilizzati si potrebbero ottenere numerosi guadagni, tramite vendite, affitti, ecc