Ha senza dubbio una portata notevole per promuovere l’housing sociale regionale, il fondo immobiliare etico stanziato in Emilia Romagna. La cifra a disposizione per cercare di minimizzare il disagio di tipo abitativo ammonta a 100 milioni di euro. I primi beneficiari saranno giovani coppie e studenti residenti con rendite insufficienti per potersi permettere l’acquisto di un immobile o il pagamento del canone di locazione e con situazioni di precariato che non consentono il ricorso agevole a prestiti. Il denaro verrà usato anche per il risanamento di alcune strutture: lo scopo è quello di rendere disponibili sul mercato ulteriori 2000 appartamenti. Il progetto vede la collaborazione tra Regione e sei Fondazioni bancarie territoriali: Fondazione Carisbo, Fondazione Cassa di Risparmio di Forli', Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, Fondazione CR Piacenza e Vigevano, Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini. Nel protocollo si evince che il fondo verrà gestito in modo imparziale da una Società di gestione del risparmio (Gsr), senza scopi di lucro ma esclusivamente assistenziali. Il patrimonio iniziale del fondo ammonta a 40 milioni di euro: con questi sarà possibile accedere al Sistema integrato di fondi previsto dal Piano Casa e quindi aumenteranno le risorse disponibili. Si prevede una crescita a breve termine del 40%. L’iniziativa rientra in un piano di interventi ad ampio raggio, tutti miranti appunto a confermare come primaria l’esigenza abitativa: a seguito del Piano Territoriale Regionale approvato a Febbraio sono già stati attuati alcuni finanziamenti come il Bando per le giovani coppie, il “Piano casa”, il Programma 3000 case per l’affitto etc. Una bellissima iniziativa che andrebbe riproposta ogni anno, sia in questa regione che nelle altre.