Quello tra gli italiani e la passione del mercato immobiliare è un rapporto evidentemente ben noto e, in tale contesto, da diverso tempo si è ben inserito il concetto di flipping immobiliare, ovvero la procedura di acquisto di un immobile che deve essere ristrutturato, la ristrutturazione dello stesso, e la conseguente messa a reddito, o la rivendita a un prezzo maggiorato.
Il concetto è talmente caro agli italiani che, secondo un recente studio condotto dall’osservato Dyanema, il 93% dei nostri connazionali sarebbe a favore del flipping immobiliare anche se… non tutti riescono a permetterselo.
Dunque, le percentuali di coloro che in realtà passano dai desideri ai fatti sono molto ridotte. In particolare, il 27% degli italiani ha portato a conclusione un investimento in tale ambito, a cui aggiungere un altro 35% che è composto da coloro che stanno aspettando di consolidare il proprio capitale, in vista della realizzazione della giusta occasione sul mercato. A queste percentuali poi può essere affiancato un altro 32% di italiani che vorrebbe investire nel mercato immobiliare ma non può farlo, con proprio rammarico, a causa di mancate risorse da destinare.
Vantaggi del flipping immobiliare
Ma quali sono i vantaggi dell’investimento immobiliare secondo gli italiani?
In questo scenario, il primo vantaggio che viene citato dagli italiani quando si parla di benefit degli investimenti immobiliari è rappresentato dal fatto che il mattone viene ritenuto un asset poco rischioso. A pensarla in tal modo è infatti il 61% degli intervistati, che dunque considera la casa come un impiego che possa offrire garanzie di un ritorno economico sicuro. Ancora, un ulteriore 17% dei rispondenti dichiara che gli immobili sarebbero facilmente gestibili.
Dunque, il flipping immobiliare potrebbe effettivamente rivelarsi una buona opportunità per chi ha risorse a sufficienza per occuparsi della gestione del patrimonio immobiliare, dall’acquisto alla ristrutturazione, alla messa a reddito.
Svantaggi del flipping immobiliare
Naturalmente, sull’altro piatto della bilancia non mancano nemmeno gli svantaggi o, per lo meno, i punti di attenzione che dovrebbero essere approfonditi da tutti coloro i quali stanno effettivamente pensando, in questi giorni, di muovere un passo verso l’impiego immobiliare.
In particolar modo, il 42% degli italiani ritiene che il flipping immobiliare richieda capitali molto alti, e che non sempre si abbia dunque la necessaria disponibilità finanziaria per entrare in questo tipo di investimento; in tal caso si potrebbe prendere in considerazione il rent to rent che non necessita di grande investimento. Ancora, il 46% degli italiani ad essere sfavorevole sarebbe la fiscalità: le imposte da pagare per le operazioni immobiliare e per la gestione delle proprietà sono infatti ritenute troppo alte.
Inoltre, stando al 33% degli italiani esistono dei rischi di crisi troppo profonde, mentre per il 25% dei rispondenti sono le difficoltà di accesso al credito e quelle burocratiche a costituire un elemento di criticità per il compimento di transazioni di flipping immobiliare.
Come si investe in immobili: i consigli degli esperti
Sancito quanto precede, in che modo si può investire nel mercato immobiliare con profitto?
Stando a quanto suggeriscono gli intervistati dalla Dyanema, emerge una consapevolezza piuttosto coerente dei rischi, e la necessità di investire solamente quando si conosce bene il mercato (45%). Per il 43% degli italiani intervistati, sarebbe opportuno rivolgersi a un esperto di settore, come l’agente immobiliare (52%) piuttosto che il consulente finanziario (23%).
A questo punto, facendo un passo in avanti, la società ha compiuto un interessante sondaggio per cercare di capire quale sia la tipologia di immobile preferita dagli italiani che intendono investire. Emerge così che il 61% degli italiani ritiene di acquistare un immobile che non richiede particolari operazioni di ristrutturazione, mentre il 18% ritiene che il vero affare si celi nelle transazioni che prevedono il cambio della destinazione di utilizzo della proprietà immobiliare. Ancora, il 14% degli intervistati dichiara che punterebbe su un progetto da realizzare ex-novo.
In ogni caso, emerge come la finalità prevalente sia quella di porre a reddito l’immobile nel più breve tempo possibile. Nel 36% del campione, si ricorrerebbe alla locazione con contratti di lungo termine, per assicurarsi una rendita stabile nel tempo. Per il 28%, invece, si dovrebbe puntare su affitti brevi o brevissimi, sfruttando magari la disponibilità dei portali internet che consentono a turisti e viaggiatori di individuare con maggiore semplicità delle soluzioni per appoggiarsi temporaneamente in caso di necessità, conseguendo altresì degli introiti più elevati, sebbene – evidentemente – meno prevedibili rispetto a delle alternative di maggiore estensione.
Ancora, per un italiano su cinque lo scopo dell’investimento risulta semplicemente essere quello di attribuire una maggiore solidità e garanzie per il futuro dei propri cari.