Compravendite mercato immobiliare 2016: crescita del 16,4 registrata dall'OMI

Nel 2016, il mercato immobiliare italiano ha mostrato segnali di ripresa notevoli, confermati dai dati pubblicati dall’Osservatorio del Mercato Immobiliare (OMI) nell’ultima nota trimestrale. Nel complesso, il numero di compravendite immobiliari ha raggiunto il traguardo di 1.141.012 unità, un livello che non si vedeva dal 2011 e che rappresenta un incremento di 177.000 transazioni rispetto all’anno precedente, con una variazione tendenziale complessiva del +16,4% rispetto al 2015. Tale crescita è stata spinta principalmente dal settore residenziale, ma anche da altri comparti che hanno registrato sviluppi interessanti.

Il settore residenziale

Il settore residenziale ha giocato un ruolo centrale nella crescita delle compravendite, con un aumento di quasi 147.000 transazioni rispetto al 2015. Complessivamente, le transazioni residenziali sono cresciute di oltre il 15%, segnando una solida espansione nonostante un lieve rallentamento nei tassi di crescita nell’ultimo trimestre dell’anno. Questa decelerazione non ha comunque compromesso la crescita annuale, indicando che la domanda abitativa resta elevata. La fiducia nel settore residenziale è alimentata da fattori come i bassi tassi di interesse sui mutui e il ritorno dell’interesse degli investitori verso il mercato immobiliare, visto come un’opportunità di investimento a lungo termine.

Le pertinenze: cantine, box e posti Auto

Le compravendite di pertinenze (come cantine, box e posti auto) hanno anch’esse mostrato una buona performance, con una crescita annuale media del 19,2%. L’interesse per questi spazi è sostenuto dalla necessità di migliorare la qualità della vita urbana, dove il parcheggio e lo spazio di archiviazione rappresentano un valore aggiunto per le abitazioni. Tali transazioni, in linea con le tendenze del settore residenziale, indicano una crescente domanda di pertinenze per migliorare il comfort abitativo nelle città italiane.

Il settore degli uffici e degli istituti di credito

Anche il segmento degli uffici e degli istituti di credito ha registrato un incremento, seppur più contenuto rispetto al residenziale. Dopo una buona crescita nel secondo e terzo trimestre, il quarto trimestre del 2016 ha segnato un aumento del 5,9%, chiudendo l’anno con un incremento di oltre mille unità. Questo settore, pur essendo influenzato dai cambiamenti nel mondo del lavoro e dalla digitalizzazione, continua a registrare una moderata crescita, favorita dalla domanda di spazi per uffici moderni in aree ben collegate e dalla ripresa di alcune attività commerciali.

Il settore produttivo: ritmi di crescita sostenuti

Il settore produttivo è stato tra i più performanti, con un ritmo di crescita annuale del 22%, toccando picchi del 25,4% in alcuni trimestri. Questa espansione è dovuta alla maggiore richiesta di spazi industriali e produttivi, che riflette un rinnovato interesse per il settore manifatturiero e una riorganizzazione logistica che porta le aziende a cercare strutture idonee alla modernizzazione della produzione e alla gestione della logistica.

Il settore commerciale

Infine, il settore commerciale ha beneficiato di un incremento del 16,6% annuo, con un aumento del 16,2% nel quarto trimestre rispetto all’anno precedente. Dopo un picco raggiunto nel terzo trimestre, il settore commerciale continua a consolidarsi, grazie a una domanda stabile per spazi commerciali in località strategiche. Anche il turismo, in crescita nelle principali città italiane, contribuisce a mantenere alta la domanda di immobili per attività di vendita al dettaglio e ristorazione, favorendo così un buon equilibrio tra offerta e domanda di spazi commerciali.

Prospettive per il 2017

Il 2016 ha rappresentato un anno di consolidamento per il mercato immobiliare italiano, che si presenta così con basi solide per il 2017. L’OMI prevede che la tendenza positiva possa continuare, almeno nel breve termine, con risultati che potrebbero raggiungere ancora una volta la doppia cifra. Tuttavia, l’evoluzione del mercato dipenderà da variabili come la stabilità economica nazionale e internazionale, il livello di accesso al credito per le famiglie e le imprese, nonché il contesto fiscale e normativo.