Quali sono le città più attraenti d’Italia per gli investimenti immobiliari? A dircelo è un recente report condotto da Nomisma, secondo cui Firenze è riuscita a superare Roma in termini di attrazione per gli investimenti, non riuscendo però a scalzare dal primo posto Milano, che guida la classifica senza particolari patemi d’animo.
Riassumendo i risultati dello studio di Italy2Invest-Urban Data Intelligence, prima piattaforma italiana integrata che offre dati di misurazione di attrattività, di competitività e di benessere dei territori italiani per poter sostenere le scelte più oculate degli investitori, lo studio Nomisma offre tantissimi spunti sui quali varrebbe la pena soffermarsi, pur brevemente.
Investimenti immobiliari, le città più attraenti d’Italia
L’indice sintetico evidenzia un punteggio che per ogni città oscilla tra 0 a 100 punti. In prima posizione c’è Milano, con un punteggio di 75,2 punti, davanti a Firenze con un punteggio di 71,4 punti, con il capoluogo toscano che è a sua volta seguito da Bologna e Torino. Roma appare solo in quinta posizione con un punteggio di 63,5 score, scendendo in 22esima posizione nella più ampia classifica complessiva dei Comuni, dove Milano e Firenze si confermano al primo e secondo posto, e dove sono dunque incluse anche le realtà urbane più piccole.
Città più attrattive d’Italia dalla n. 1 alla n. 20
Sancito che Milano e Firenze guidano la classifica – le uniche con punteggi sopra i 70 punti – la lista delle prime 20 città vede la presenza di Bologna al terzo posto (68,8), Brescia al quarto (68,8), Bergamo al quinto (68,4), Como al sesto (65,7), Torino al settimo (65,2), Mantova all’ottavo (65,1), Pavia al nono (64,7) e Udine al decimo (64,5).
Le altre 10 posizioni sono quelle di Trieste (64,4), Mantova (64,3), Trento (64,1), Bolzano (64), Monza (64), Padova (63,8), Roma (63,5), Treviso (63,5), Parma (63,5), Pisa (63,2).
Sinteticamente, il dato medio dell’indice che riassume ben 250 indicatori relativi a 7998 Comuni italiani propone per il 2018 un valore di 52,7 punti, che diventa 60,8 punti relativamente ai soli capoluoghi di provincia e a 63,4 punti per le città metropolitane. La media incorpora un valore minimo, relativamente a tutti i Comuni, di 28,8 punti, e un massimo di 75,2 punti, relativo alla città di Milano. Tra i capoluoghi di provincia Roma è posizionata al 17° posto, superata da Como, Pavia, Monza e Padova.
Perché Firenze è diventata così attrattiva
Ma per quale motivo Firenze è diventata così attrattiva per gli investimenti immobiliari?
Le ragioni sono numerose, anche perché il risultato finale è dato dall’incrocio di oltre 600 indicatori da 22 fonti informative, pubbliche e private. In tal senso, Firenze non solamente si piazza al secondo posto, esprimendo un differenziale positivo di 17,4 punti rispetto alla media dei capoluoghi di provincia e di 12,6 punti rispetto alla media delle città metropolitane.
A spingere così in posizione elevata Firenze in termini di attrattività degli investimenti sono tre principali aree, come quella del turismo, del cibo e della cultura.
Il mercato immobiliare di Firenze
Per quanto invece attiene il mercato immobiliare di Firenze, Nomisma ha innanzitutto preso in considerazione i prezzi dei negozi e l’indice di intensità del mercato immobiliare. In particolare, è emerso che il prezzo medio ponderato dei negozi a Firenze nel secondo semestre 2018 è stato di 2.766 euro al mq, contro i 2.361 euro al metro delle abitazioni e i 2.136 euro al metro degli uffici. I canoni medi di locazione ponderati sono stati di 182 euro al mq all'anno per i negozi e 118 euro al mq le abitazioni e 105 per gli uffici.
Per quel che infine concerne i servizi, è ancora l’indicatore di Nomisma a fornire dei dati incoraggianti per quanto concerne Firenze, assumendo in debita valutazione il numero di unità immobiliari di case di cura e ospedali in rapporto alla popolazione, la spesa dei Comuni sulla popolazione di riferimento per famiglia e minori e la spesa dei Comuni per povertà, disagio adulti e dei senza fissa dimora. In tutti questi indicatori Firenze si posiziona ai livelli più alti in Italia, con 0,74 case di cura e ospedali per kmq, contro una media delle città metropolitane di 0,41 e dei capoluoghi di 0,32.