Abbiamo parlato dei diversi bonus che il Governo ha emanato allo scopo di risollevare l'economia dalle conseguenze della crisi sanitaria. Oggi vediamo una agevolazione fiscale da applicare al mercato immobiliare.
Oggi parliamo del bonus sul canone di locazione, viste le recentissime modifiche apportate, attutato con la finalità di arginare gli effetti negativi delle misure di prevenzione e contenimento dovute alla pandemia e al fine di garantire un sostegno alle imprese e all’economia, nell’ambito delle misure di sicurezza emanate nel decreto Rilancio, si prevede che:
«ai soggetti esercenti attività d’impresa, arte o professione, con ricavi o compensi non superiori a 5 milioni di euro nel periodo d’imposta precedente a quello in corso alla data di entrata in vigore del presente decreto, spetta un credito d’imposta nella misura del 60 per cento dell'ammontare mensile del canone di locazione, di leasing o di concessione di immobili ad uso non abitativo destinati allo svolgimento dell’attività industriale, commerciale, artigianale, agricola, di interesse turistico o all'esercizio abituale e professionale dell’attività di lavoro autonomo».
Dal 13 luglio 2020, è definitivamente entrata in vigore la possibilità della cessione del credito d’imposta sui canoni di marzo, aprile, maggio, per gli esercenti di attività commerciali. Si tratta di un credito di imposta che viene applicato sugli affitti commerciali per chi ha subito delle perdite da parte dei conduttori a causa della pandemia.
Vediamo gli aggiornamenti nel dettaglio.
Bonus affitto credito di imposta 60%: cos’è
Che cosa significa credito di imposta? Si tratta di un beneficio fiscale che possiamo vantare noi confronti dello stato. In sostanza è un credito che può essere utilizzato per riparare debiti o per il pagamento di imposte dovute, richiedendone il rimborso nella dichiarazione dei redditi.
Il nuovo bonus affitti ha il fine di contenere gli effetti collaterali negativi derivati dalle misure di sicurezza e prevenzione connesse all’emergenza Coronavirus che si sono ripercossi a livello economico, ad esempio sulla riduzione dei ricavi o sull’impossibilità di sostenere spese a costo fisso.
Quindi tramite il bonus affitti una parte del canone che è pari al 60 per certo viene recuperato tramite il credito di imposta.
Chi può usufruire del credito di imposta 60%?
Nello specifico possono usufruirne i soggetti che svolgono attività d’impresa, arte o professione con immobili destinati ad un uso non abitativo per lo svolgimento di diverse attività:
- commerciale;
- artigianale;
- industriale;
- agricola;
- di interesse turistico;
- esercizio abituale e professionale dell’attività di lavoro autonomo.
Nel caso delle strutture alberghiere e agrituristiche, il bonus sui canoni di locazione po' essere richiesto prescindendo dalla somma dei ricavi registrati nel corso dell’anno precedente.
Come funziona il bonus sui canoni di locazione
L’agevolazione fiscale prevista per le attività commerciali sopraindicate si attua in due differenti misure:
- con il credito di imposta al 60% per gli affitti di immobili ad uso non abitativo;
- con il credito di imposta al 30% nel caso di contratti per servizi a prestazioni complesse o di affitto d’azienda.
È importare sottolineare che per accedere al bonus affitti, i canoni di locazione devono essere già stati versati. Finché i pagamenti non risultano effettivi, l’agevolazione rimarrà “sospesa” fino al momento del saldo dovuto al proprietario dell’immobile o titolare dell'attività.
Inoltre il credito di imposta viene riconosciuto su base mensile, questo impone che ci sia un controllo mese per mese della riduzione sul ricavato, che deve sempre essere almeno pari al 50%. Non vale un calcolo effettuato sulle tre mensilità complessive, in quanto è possibile che l’agevolazione non venga applicata su tutto il periodo.
I requisiti del Bonus affitto credito di imposta 60%
Nel decreto vengono spiegate subito le limitazioni che consentono di accedere all’agevolazione fiscale:
- I ricavi o compensi non devono essere superiori a 5 milioni di euro nel 2019; quindi precedenti alla data di entrata in vigore del decreto Rilancio.
- Bisogna dimostrare che i ricavi della propria attività siano calati del 50 per cento nel corso del mese di marzo, aprile, maggio a causa dell’emergenza Covid-19.
Le ultime novità approvate dalla camera per il Bonus affitto a credito d’imposta del 60% sulle locazioni
Le grandi novità che accompagnano l’aggiornamento della proposta, approvate alla Camera ed inserite nel testo della legge di conversione del decreto Rilancio, che passa ora al Senato, è l'introduzione di due categorie che erano state inizialmente lasciate fuori dal bonus affitto sulle locazioni.
- partite IVA aperte nel 2019;
- esenzione fatturati per attività commerciali al dettaglio;
- cessione del credito d’imposta per il proprietario del locale.
Le partite IVA aperte nel 2019 erano state escluse per la mancanza di parametri determinanti il calo del fatturato. Ora possono accedere al bonus grazie al riconoscimento automatico, senza limitazioni sui requisiti d’accesso.
Novità affiancata dall’estensione del bonus affitti alle attività commerciali con fatturati che superano la soglia prevista di 5 milioni di euro nel 2019. In questo caso è prevista una riduzione della percentuale di credito di imposta pari al 20% per gli affitti di locazione e al 10% in caso di affitto d’azienda.
Nel dettaglio, l’emendamento approvato dispone che:
«Il credito d’imposta spetta anche in assenza dei requisiti di cui al periodo precedente ai soggetti che hanno iniziato l’attività a partire dal 1° gennaio 2019 nonché ai soggetti che, a far data dall’insorgenza dell’evento calamitoso, hanno il domicilio fiscale o la sede operativa nel territorio di comuni colpiti dai predetti eventi i cui stati di emergenza erano ancora in atto alla data di dichiarazione dello stato di emergenza COVID-19».
Oltre alle attività avviate dal 2019, l’emendamento rende più facile l’accesso al bonus affitti alle imprese situate in uno dei Comuni in stato di emergenza per eventi diversi dal Covid-19.
L’ultima novità è l'introduzione della cessione del credito estesa anche al proprietario del locale con uno sconto sul canone mensile. In particolare, l’Agenzia delle Entrate specifica che è rappresentata dalla possibilità di cessione del credito d’imposta.
L’impresa beneficiaria del bonus affitti, o il proprietario della partita IVA, potrà avvalersi della cessione del credito d’imposta al locatore o al concedente, a fronte di uno sconto di pari ammontare sul canone da versare.
Per essere aggiornato su gli altri bonus previsti dal decreto Rilancio, ti consigliamo di legerre: Super Bonus 110%: come funzionano le detrazioni fiscali