In Italia continua a crescere l’ottimismo sul mercato delle locazioni immobiliari. Pur in assenza di informazioni quantitative sulla dimensione del segmento, gli esperti del settore stanno infatti rilevando un miglioramento del contesto degli affitti, e secondo quanto ha recentemente affermato Nomisma, a spingere verso la ripresa e la dinamicità di questo mercato è soprattutto la domanda di locazioni brevi, ovvero quegli affitti da fruire per un periodo di tempo limitato da parte di lavoratori in mobilità, nonché di giovani per motivi di studio.
Ad ogni modo, è anche la componente tradizionale delle locazioni, rappresentata dalle richieste delle famiglie, a denotare dei chiari segnali di crescita, sebbene in questo caso sia costituita prevalentemente dai soggetti che rimangono esclusi dal mercato della proprietà. Di contro, continua a rimanere in una tendenza di calo la domanda di affitto di uffici e negozi.
È ancora Nomisma ad affermare in un proprio recente studio come l’offerta di immobili in locazione si stia confermando rilevante anche in questa parte della “stagione” immobiliare, con una crescita diffusa praticamente ovunque, con la sola eccezione della locazione residenziale, dove invece il quadro appare più vicino alla stabilizzazione, e a volte anche in leggero calo. Per quest’ultimo segmento l’opzione della locazione rimane minoritaria e pertanto l’offerta appare sufficiente a soddisfare la domanda. Se dovesse diffondersi la cultura della locazione come scelta di residenzialità (come in parte si è già avuto modo di vedere, complice la crisi dell’ultimo periodo), si porrebbe allora il problema di un’offerta esigua e spesso di scarsa qualità.
Per quanto infine concerne l’evoluzione assunta dai canoni di locazione, gli aggiustamenti al ribasso che hanno caratterizzato anche il secondo semestre 2017 sono riconducibili al prevalere della debolezza economica di buona parte della domanda rispetto alle esigenze di redditività dell’offerta. Ciò nonostante, Nomisma ritiene possibile affermare che il mercato dell’affitto delle abitazioni abbia accusato gli effetti della crisi in misura minore rispetto a quello della proprietà, come si può peraltro notare dalla variazione cumulata dei canoni, che somma a -20% a fronte del -25% dei prezzi.
A livello di media urbana, tra i mercati con variazioni positive dei canoni attualmente si notano Milano e Bologna.