Buone notizie per il mercato immobiliare italiano, pur all’interno di un contesto evidentemente molto delicato, influenzato dall’impatto della pandemia da Covid-19. Secondo quanto affermano gli ultimi dati pubblicati dall’ufficio studi di Idealista, infatti, nel corso del mese di luglio i prezzi degli appartamenti avrebbero registrato un nuovo incremento dell’1,4% rispetto al mese precedente, con un valore medio degli immobili italiani pari a 1.746 euro al metro quadro, l’1,1% in più rispetto a quanto non fosse stato registrato nello stesso periodo del 2019.
A commentare positivamente i dati è stato Vincenzo De Tommaso, responsabile dell’ufficio studi di Idealista, secondo cui “il mercato immobiliare è sostenuto da tassi ipotecari ai livelli storicamente più bassi, compensando per il momento la crisi economica e la disoccupazione record innescata dal coronavirus, che peraltro è ricaduta maggiormente proprio sui lavoratori precari o basso-salariati. La domanda ha pienamente recuperato dopo il confinamento, mentre l’offerta è diventata più esigua perché molti proprietari temendo di svalutare il proprio immobile hanno preferito ritirare la propria casa o metterla in affitto. Se prima del lockdown il mattone era in ripresa evidente, soprattutto nei grandi centri, ha proseguito sulla scia rialzista anche dopo, anche se riteniamo che il vero impatto della pandemia sul mercato immobiliare sarà evidente solo dalla fine di quest’anno”.
Regioni
Per quanto attiene i dati regionali, sono 13 i territori (su 20) con dati in incremento, con un picco del 4,1% in Lombardia e del 2,1% in Campania, mentre si “accontentano” di un aumento pari a un punto percentuale la Toscana e la Basilicata. Tra le regioni che invece hanno sofferto di più c’è la Valle d’Aosta (-2,2%), davanti a Molise (-1%) e Liguria (- 0,6%).
In termini di prezzo, in valore assoluto, la regione più cara è la Liguria, con 2.467 euro al metro quadro, davanti al Trentino Alto Adige con 2.458 euro al metro quadro e alla Valle d’Aosta con 2.384 euro al metro quadro. Le richieste più economiche sono generalmente nel Meridione, con la Sicilia a 1.066 euro al metro quadro e Calabria e Molise con 907 euro al metro quadro.
Province
Passando poi alle province, il trend positivo è molto evidente in alcune zone del Nord Italia, come Milano (+ 7,2%) e Belluno (+ 2,5%) anche se pure al Sud non mancano certamente le zone con una buona progressione, come ad esempio Avellino (2,5%). Complessivamente, sono 58 le zone a rialzo, sulle 106 oggetto di monitoraggio. Dalla parte opposta dello spettro statistico, a soffrire di più sono Aosta, Trieste e Biella.
In termini assoluti, è Bolzano, con i suoi 3.612 euro al metro quadro, la provincia più cara d’Italia, davanti a Savona con 3.041 euro al metro quadro e Firenze con 2.882 euro al metro quadro. Di contro, la provincia più economica è Biella, con 636 euro al metro quadro, davanti a Caltanissetta (717 euro al metro quadro) e Isernia (720 euro al metro quadro).
Capoluoghi
Infine, passando ai capoluoghi, a prevalere di poco è il segno negativo, su 57 dei 111 capoluoghi analizzati da Idealista. Le prestazioni migliori sono a Milano (5,1%), Lecco (3,9%) e Vibo Valentia (3,8%), mentre dall’altro lato le variazioni negative di maggiore entità sono a Lodi (-2%), Treviso (-2,2%) e Frosinone (-2,6%).
Con riferimento ai termini assoluti, la città capoluogo più cara è Venezia con 4.476 euro al metro quadro, davanti a Milano con 4.103 euro al metro quadro e Firenze con 3.932 euro la metro quadro. Le città più economiche tra i capoluoghi sono Ragusa con 818 euro al metro quadro, Caltanissetta con 784 euro al metro quadro e Biella con 719 euro al metro quadro.