E’ stato approvato ufficialmente il Decreto Legislativo Fare, pubblicato direttamente sulla Gazzetta Ufficiale. Secondo le informazioni in nostro possesso, possiamo comunicare che il provvedimento prevede, numerose misure create appositamente per semplificare alcuni adempimenti formali in materia di lavoro e prestazioni generali.
Il Decreto è legato alle Disposizioni Urgenti per il rilancio dell’economia, entrato in vigore il 22 giugno e dovrà essere convertito entro e non oltre il 21 agosto. Ovviamente questa proposta è stata analizzata nel dettaglio dall’Associazione Nazionale Costruttori Edili.
Le normative riguardano la prevenzione agli incidenti e soprattutto portano delle semplificazioni davvero interessanti anche per la salute e la sicurezza sul lavoro. Era ora che venisse approvato un decreto volto a migliorare la sicurezza sui cantieri, visto che ogni anno in Italia il numero di persone che muore sul lavoro è in costante aumento.
A monitorare che le normative vengano seguite, ci sarà un incaricato del datore di lavoro committente, che dovrà essere una figura professionale in possesso di formazione, esperienza e competenza. Le modifiche apportate portano a dieci uomini al giorno, il limite sotto al quale non deve essere presentato il Documento Unico di Valutazione dei Rischi da Interferenze.
Non potevano di certo mancare le disposizioni in merito alle verifiche periodiche sugli impianti che vengono utilizzati sul posto di lavoro. Questo era un elemento molto importante, visto che alcune aziende italiane, fanno lavorare i propri dipendenti in condizioni critiche dove i mezzi sono rotti o bloccati.
A tal proposito l’INAIL sarà tenuto ad effettuare la verifica delle condizioni lavorative entro 45 giorni e non più 60 dalla richiesta. Gli enti preposti alle verifiche dovranno comunicare al datore di lavoro l’impossibilità di eseguire controlli entro 15 giorni.
Il mondo e la sicurezza del lavoro stanno per cambiare, sarà la volta buona anche per l’Italia?
Sicuramente si sta andando finalmente nella direzione giusta, staremo a vedere.