Amministratore di condominio: quali mansione svolge esattamente questa figura professionale? Generalmente viene indicato come colui che riscuote i pagamenti relativi alle spese condominiali, ma è vero invece che l’amministratore è un professionista che si occupa di gestire tutti gli aspetti relativi a un condominio. Le mansioni svolte dall’amministratore di condominio sono numerosi e richiedono capacità professionali non indifferenti, che implicano i campi economico, commerciale e fiscale. L’amministratore di condominio tiene in ordine i registri contabili del condominio, gestisce tutte le spese tramite una serie di programmi informatici appositi. Gestisce inoltre tutti gli aspetti relativi alla fiscalità dello stabile, alle condizioni strutturali del condominio, controlla i lavori effettuati e i documenti relativi alle riunioni condominiali. Vediamo nel dettaglio le mansioni dell’amministratore di condominio e il suo stipendio, ma anche i requisiti necessari per diventare amministratore di condominio.
Amministratore, le mansioni
Ma quali sono le mansioni dell’amministratore? I compiti dell’amministratore di condominio sono molteplici e partono dal lavoro contabile per le spese di gestione delle spese condominiali. L'amministratore va poi a definire le quote che sono dovute dai condomini in base alle tabelle millesimali, inoltre registra i versamenti, tutte le spese del condominio a preventivo e consuntivo, emette le fatture e i pagamenti per i fornitori di servizi, tenendo conto delle entrate e delle uscite sul conto corrente condominiale. La gestione delle spese condominiali generalmente viene affidata a una serie di software gestionali per il condominio che sono utili per tracciare i movimenti del condominio stesso. C’è poi la gestione delle assemblee nel corso delle quali deve essere gestita la rendicontazione annuale e l’illustrazione del preventivo di spesa per l'anno successivo con la possibilità di poter proporre nuovamente il proprio incarico. Nel corso delle assemblee l’amministratore deve far velare le proprie doti di mediatore fra i vari condomini. Inoltre è bene tenere anche conto della manutenzione ordinaria delle parti comuni del condominio attraverso ad esempio la revisione annuale degli impianti o i lavori di manutenzione edile, ma anche i servizi di disinfestazione, i lavori di giardinaggio e naturalmente i servizi di pulizia condominiale e la portineria. Compito dell’amministratore è anche occuparsi degli interventi urgenti sul condominio e delle parti comuni così come intervenire in caso di guasti o di blocco degli impianti. È prevista anche la cura della manutenzione straordinaria allo stabile (rifacimento tetto e facciata o riqualificazione energetica dell’edificio) controllando che tutto sia a norma. Ecco nel dettaglio un rapido riassunto delle attività previste:
- Apertura del conto corrente dedicato al condominio
- Compilazione dei registri dell’anagrafe condominiale e dei verbali delle assemblee
- Controllo della contabilità del condominio
- Calcolo delle spese condominiali ripartite fra i condomini
- Riscossione dei contributi
- Cura degli adempimenti fiscali
- Gestione dei lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria
- Convocazione dell’assemblea per l'approvazione del rendiconto condominiale
- Controllo del rispetto del regolamento condominiale
- Gestione delle comunicazioni di servizio
Amministratore di Condominio, quanto guadagna
Ma quanto guadagna un amministratore di condominio? Lo stipendio medio di un Amministratore di Condominio è pari a circa 43.000 € lordi all’anno, con una media di circa 2.150 € netti al mese. insomma, il guadagno è piuttosto alto considerando che si tratta di uno stipendio che presenta una media superiore di 600 € rispetto alla retribuzione mensile media registrata in Italia. Questa si tratta comunque di una retribuzione media: la retribuzione di un Amministratore di Condominio parte infatti da uno stipendio minimo pari a 26.000 € lordi all’anno mentre lo stipendio massimo (con circa 20 e oltre anni di esperienza) può arrivare a superare anche i 100.000 € lordi all’anno. Questo significa che lo stipendio varia anche in base agli anni di esperienza. Un Amministratore di Condominio senza esperienza, quindi come meno di tre anni di esperienza, può contare in media su uno stipendio medio complessivo di circa 29.700 € lordi all'anno. Un Amministratore di Condominio che si trova a metà carriera, con circa 9 anni di esperienza, può contare su uno stipendio medio di circa 41.200 € e un Amministratore di Condominio esperto con un’esperienza che va dai 10 ai 20 anni, guadagna una media di 65.000 euro l’anno. Un Amministratore di Condominio con oltre 20 anni di esperienza può avere una retribuzione media annuale di 78.900 € con picchi anche superiori. La retribuzione però è estremamente variabile: non esistono infatti dei parametri fissi per fissare la retribuzione che potrebbe invece derivare da ogni singolo condominio. La retribuzione dipende poi anche dal numero di unità abitative che si riescono a ottenere nel proprio portafoglio. La quota per unità abitativa viene calcolata generalmente in 60 o 70 euro ad abitazione e ciò dipende anche dalla grandezza degli stabili da amministrare.
Amministratore di condominio, i requisiti
I compiti dell’amministratore di condominio sono numerosi e anche piuttosto gravosi: per diventare amministratore di condominio è necessario avere una buona attitudine a livello organizzativo, relazionale ed è necessario avere una formazione tecnica specifica che include anche delle competenze diversificate ed essere costantemente aggiornati in materia di obblighi fiscali o contabilità trasparente, ma anche risparmio energetico e sicurezza degli impianti o riqualificazione edilizia. Ma come diventare amministratore di condominio e quali sono i requisiti richiesti? In realtà i requisiti richiesti non sono numerosi. Ecco quali sono:
- È necessario aver conseguito un diploma di scuola secondaria;
- È necessario aver frequentato un corso di formazione iniziale;
- È necessario seguire numeri e costanti corsi di aggiornamento;
- È necessario poi godere dei diritti civili
- È necessario avere la fedina penale pulita
- È necessario non essere protestati
Questo significa che in pratica l’amministratore di condominio non deve essere sottoposto a nessuna misura di prevenzione, non deve essere stato interdetto o inabilitato, non deve essere protestato e in pratica deve avere la fedina penale pulita.
Amministratore di condominio, come esercitare
Ma come diventare amministratore di condominio? Una volta che si è in possesso de necessari requisiti, in particolare del diploma e della fedina penale pulita, è possibile esercitare la professione frequentando degli appositi corsi per amministratori di condominio. Si tratta di corsi che vengono proposti da uno specifico ente del settore, come per esempio l’ANAMMI e l’ANACI: il costo del corso è di circa 500 euro e alla fine del corso l’aspirante amministratore dovrà essere in grado di superare un esame relativo alle materie affrontate durante il corso di formazione. Dovrà acquisire competenze tecniche per amministrate i beni comuni del condominio, dalla contabilità (necessaria per la rendicontazione annuale) all'urbanistica (in merito di regolamenti edilizi, sicurezza degli edifici o barriere architettoniche), alla giurisprudenza (diritto civile e immobiliare) fino alle competenze fiscali (esenzioni e sgravi). È previsto inoltro l’obbligo di aggiornamento annuale e costante delle competenze. Una volta superato il corso si riceve un attestato abilitante ed è possibile cominciare a far pratica in uno studio di amministrazione immobiliare per poi pensare di potersi mettere in proprio. Ricordate però che il corso e il superamento dell’esame non prevedono l’iscrizione a nessun tipo di albo professionale. Per poter esercitare la professione è necessario aprire obbligatoriamente una Partita IVA e ogni anno deve essere sostenuto un corso di aggiornamento.
Leggi anche: "Antitrust: ecco il tariffario per gli amministratori di condominio"